Escursione a Sa Stiddiosa (La parete gocciolante) - ATLANTIDES: Miscellanea di Ambiente, Natura, Cultura

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Escursione a Sa Stiddiosa (La parete gocciolante)

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(Resoconto dell'escursione del
20/11/ 2010)

 Sa Stiddiosa, in italiano La (parete) gocciolante, è una conformazione rocciosa carbonatica caratterizzata da un continuo e generalizzato sgocciolio prodotto dall’acqua di una sorgente soprastante.
Sostanzialmente è un tratto di parete rocciosa a picco (e in parte sporgente) sull'alveo del fiume Flumendosa, sulla sponda destra del fiume, orientata verso nord-est. Questa parete è ricca di concrezioni depositate dal continuo scorrimento dell'acqua e ampiamente ricoperta da vegetazione erbacea idrofila, principalmente capelvenere (Adiantum capillus-veneris). L'altitudine su livello del mare è di circa 300 metri. Si trova relativamente vicino all'abitato di  Seulo CA) che può essere considerato un ideale punto di riferimento per una visita.
Il posto è un po' isolato, ma non difficile da raggiungere, ci mettiamo d’accordo e organizziamo un’escursione tra amici.
Per precauzione, giunti all'abitato di Seulo (CA), grazie all'estrema gentilezza delle persone incontrate, chiediamo e otteniamo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, possiamo ripartire tranquilli per la nostra escursione.
Proseguiamo in direzione di Gadoni (NU) e, a circa un chilometro e mezzo dall'abitato di Seulo, troviamo il bivio segnalatoci, in corrispondenza della chiesetta campestre di Santa Barbara. Svoltiamo a sinistra, seguendo le indicazioni di un cartello che indica Sa Stiddiosa, in una strada in parte asfaltata, in parte in terra battuta, ma in buone condizioni, fino ad addentrarci in un'area soggetta ad opere di rimboschimento. Come ci era stato consigliato, seguiamo sempre la strada principale, aiutati anche da vari cartelli che ci indicano la direzione di Sa Stiddiosa.
La strada è inizialmente in piano, ma in seguito inizia a scendere con decisione verso il grande vallone ove scorre il fiume Flumendosa. Dopo circa quattro chilometri e mezzo dal bivio iniziale, quando ormai ci stiamo avvicinando al fondo della valle, incontriamo un altro bivio (riporto l'immagine a lato) senza alcuna indicazione, pare che il cartello sia caduto. Ci può anche trarre in inganno il fatto che la strada principale vada verso destra, mentre noi dovremmo dirigerci a sinistra, come ci è stato espressamente indicato. Anzi, il consiglio è stato quello di lasciare qui le macchine e di proseguire a piedi perché il breve sentiero per Sa Stiddiosa dista solo due chilometri e mezzo, un'inezia per un'escursione di trekking.
Purtroppo il tempo è poco, per cui decidiamo di proseguire ancora per un po' in auto, naturalmente andando verso sinistra, scendendo sempre verso il fondo della valle.
Proseguiamo finché superiamo un tornante, a circa un chilometro del sentiero per Sa Stiddiosa.  Da questo punto è d'obbligo cercare un buon punto di sosta per i nostri automezzi. Infatti, nell'ultimo mezzo chilometro si riduce l'ampiezza della strada fino a permettere il passaggio di una sola autovettura e sarebbe molto problematico se ne dovessimo incontrare un'altra proveniente dalla direzione opposta.
Memori di queste raccomandazioni, parcheggiamo nel primo punto utile che troviamo e proseguiamo a piedi lungo la strada che, con poca pendenza, procede parallelamente al fiume, in senso contrario al suo corso.
In una ventina di minuti arriviamo alla fine della strada e all'inizio del sentiero, debitamente segnalato a un cartello che indica anche la distanza da Sa Stiddiosa, ottocento metri (che percorreremo in altri venti minuti).
Prima di iniziare la discesa osserviamo meglio il paesaggio. Siamo in una stretta valle completamente coperta da boschi e boscaglie. Nel nostro lato l'area è soggetta a opere di rimboschimento, alla parte opposta osserviamo invece un fitto bosco naturale, principalmente formato da lecci (Quercus ilex). Il bosco è delimitato in alto, per circa due chilometri, da una barriera verticale di roccia carbonatica, a un'altitudine che si avvicina agli ottocento metri.
In basso, a circa trecento metri di altitudine, scorre invece il Flumendosa. Il fiume è imbrigliato più a monte da una diga idroelettrica, quindi l'acqua non è tanta, tuttavia riempie completamente l'alveo. Le sponde, erose per parecchi metri in altezza, testimoniano che è stato spesso soggetto a piene di portata anche rilevante. Ora scorre tranquillo, anche se si sente piuttosto forte il rumore di una rapida proprio sotto di noi.
Per scendere fino all'alveo (e osservare, da vicino, Sa Stiddiosa) dobbiamo affrontare un dislivello di circa cento metri su un sentiero, a tratti un po' ripido, ma ben tracciato e ben tenuto. E' stato ricavato sul fianco della montagna, in mezzo alla boscaglia composta principalmente da corbezzolo (Arbutus unedo) e da fillirea a foglie larghe (Phyllirea latifolia). La vegetazione è piuttosto fitta e copre quasi interamente la visione sul lato sinistro (dalla parte del fiume), in un certo senso per nostra fortuna, perché la vista del fiume, che scorre quasi perpendicolarmente sotto di noi, presenta degli aspetti un po' impressionanti.
Il sentiero finisce nell'alveo, in un punto appena libero dall'acqua.  Di fronte a noi, dall'altra parte del fiume, Sa Stiddiosa che possiamo ammirare con tutta la sua selvaggia bellezza. E' formata da una lunga parete di roccia carbonatica, perpendicolare all’alveo del fiume. In un suo punto, scorre l'acqua di una sorgente soprastante che si divide in mille rivoli deviata dalle concrezioni formate dall'acqua stessa e dalla densa vegetazione di piante idrofile che ricoprono la parete. Il risultato è una fitta pioggerellina che scende nel laghetto sottostante: Sa Stiddiosa, per l'appunto, in italiano La (parete) gocciolante.
Questo curioso fenomeno non è al momento molto abbondante, ma offre ugualmente un’immagine suggestiva.
Come già detto, l'acqua occupa quasi completamente il letto del fiume, per cui non ci possiamo spostare di molto. Ci accontentiamo i fare le nostre fotografie (che in parte allego) alla parete rocciosa e al corso del Flumendosa. L'unico problema è dato dall'irradiazione solare che illumina tutta la vallata, ma lascia in ombra Sa Stiddiosa. Sarà lo stimolo per tornare un'altra volta e poter trovare un'esposizione migliore per le nostre fotografie.
La risalita del sentiero, pur nella sua semplicità, presenta qualche problema per la ripidezza. Ci viene in aiuto la panchina realizzate con pietre, che nella discesa avevamo considerato solo come una curiosità, si scopre ora che potrebbe essere anche utile.
Ritorniamo senza problemi ai nostri automezzi, ripensando a quest’angolo nascosto di Sardegna, posto ai confini delle storiche regioni di Barbagia di Seulo e Barbagia di Belvì.

(30 novembre 2010)
(Ultima revisione: 11/03/2021)






Questo è l'incrocio, al momento non dotato di segnalazione, nel quale bisogna proseguire dritti

Questo è il punto in cui abbiamo parcheggiato i nostri automezzi e iniziato l'escursione a piedi


L'ultima parte della strada (quella stretta) e, al centro dell'immagine, la roccia che segnala l'inizio del sentiero che dalle persone del posto è chiamata
"Sa perda longa"

Il profondo vallone nel quale scorre il Flumendosa. Sugli argini è ben evidente l'erosione delle passate piene del fiume


Strada per Sa Stiddiosa (la parte da percorrere a piedi)

Strada per Sa Stiddiosa (la parte da percorrere a piedi)


La parte finale della strada. A sinistra la roccia, individuabile anche da lontano, che segnala l'inizio del sentiero: "Sa perda longa"

Il cartello che segna la fine della strada e l'inizio del sentiero per Sa Stiddiosa e ne indica la lunghezza

La lunga parete rocciosa del costone del versante opposto

La roccia che segnala l'inizio del sentiero, ben visibile anche da lontano, è detta "Sa perda longa"

Uno sguardo all'indietro: la prima parte del sentiero e la caratteristica roccia che ne segnala l'inizio:
"Sa perda longa"

Ancora il sentiero. Il fianco della montagna rimarrà sempre a destra di chi scende

Lungo il sentiero si può osservare il fiume Flumendosa da alcuni squarci nella vegetazione

Lungo il sentiero si può osservare il fiume Flumendosa da alcuni squarci nella vegetazione

Ancora uno spazio tra la vegetazione che mostra il fiume, con al centro dell'alveo un curiosa roccia

Dall'ultima parte del sentiero, libera dalla vegetazione,  si può osservare Sa Stiddiosa

Dall'ultima parte del sentiero, libera dalla vegetazione, possiamo osservare la roccia di Sa Stiddiosa

Il punto di arrivo del sentiero con Sa Stiddiosa e il laghetto sottostante, sullo sfondo un tratto della vallata

Sa Stiddiosa con il caratterisitco gocciolìo, poco evidente in questa stagione

Sa Stiddiosa con il caratterisitco gocciolìo, poco evidente in questa stagione

Sa Stiddiosa con il caratterisitco gocciolìo, poco evidente in questa stagione

Il lato sinistro di Sa Stiddiosa ricoperto da vegetazione.

La barriera rocciosa a picco sul fiume che qui forma un lungo e stretto laghetto

La barriera rocciosa a picco sul fiume che qui forma un lungo e stretto laghetto

Sulla via del ritorno ci soffermiamo spesso per ammirare i bei paesaggi di questa valle

Sulla via del ritorno ci soffermiamo spesso per ammirare i bei paesaggi di questa valle

Una pianta tipica di questa vallata: il corbezzolo (Arbutus unedo), caratteristico perché la fioritura inizia quando i frutti (commestibili) sono ancora in fase di maturazione











Una giovane lucertola tirrenica (Podarcis/Lacerta tiliguerta, enedemismo sardo-corso) con una colorazione che la mimetizza sorprendentemente nel terreno circostante

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