Pistacia suberosa - Lentisco suberoso
Questa pianta appartiene chiaramente al genere Pistacia, ma è da riferirsi a una specie che non abbiamo ancora potuto determinare.
E' stato trovato un solo esemplare a una quota di 800 metri s.l.m. in un'area calcarea della Sardegna centro-orientale. Non si esclude la presenza di altri individui che potrebbero essere celati tra la folta macchia mediterranea e le asperità del sito.
L'esemplare è composto da cinque tronchi che sembrano originarsi da un unico ceppo per cui, fino a risultanze contrarie, sarà considerato come una singola pianta.
Il suo portamento è decisamente arboreo, il tronco e la chioma sono chiaramente definiti e ben sviluppati.
E' stato stimato che l'altezza possa essere di circa quattro metri.
La circonferenza del tronco più grosso è di cinquantacinque centimetri, nei restanti è di poco inferiore.
Il fattore più appariscente che caratterizza questa pianta è costituito dalla corteccia che ricopre le parti più vecchie dei tronchi e dei rami. E' spessa fino ad alcuni centimetri, l'aspetto ricorda quella del Quercus suber, ma è piuttosto friabile. Non si notano indizi che possano far attribuire la sua formazione a una malattia della pianta o ad attacchi parassitari. La sua origine sembra essere perfettamente fisiologica.
Le foglie sono simili a quelle della Pistacia lentiscus, si differenziano perché sono imparipennate, i segmenti lanceolati, di misura più grande. (L'immagine a lato chiarisce questi aspetti).
I segmenti misurano cm 4,5 di lunghezza e 1,5 di larghezza. Le dimensioni delle foglie sono intermedie fra quelle di Pistacia terebinthus e di Pistacia lentiscus. Entrambe queste specie sono presenti, a breve distanza, nell'area.
Le parti della pianta emanano un forte aroma analogo a quello di Pistacia lentiscus. Le piante di Pistacia terebinthus hanno ugualmente un aroma simile, ma molto più attenuato.
La morfologia generale della pianta ricorda la Pistacia x saportae (un ibrido naturale tra Pistacia terebinthus e Pistacia lentiscus). Se ne discosta decisamente per la presenza della spessa corteccia suberosa.
La formazione di questa corteccia segue un processo omogeneo per tutte le parti della pianta. I giovani rami, fino a qualche anno di età, ne sono esenti e si presentano simili a quelli di Pistacia lentiscus. In seguito iniziano a mostrare una maggiore rugosità e, solo dopo aver superato circa un centimetro di diametro (ma la vera discriminate è l'età del ramo), comincia la formazione della suberosità che, per fare un paragone, appare in questo stadio iniziale piuttosto diversa da quella di Quercus suber. La formazione della suberosità è continua e appare completa solo nei rami più grossi e, ovviamente nei tronchi. Alcune foto, spero, riusciranno a chiarire meglio questo processo di formazione. E' proprio la regolarità di questo processo che porta a pensare che sia una caratteristica naturale e non dovuta ad altri agenti.
Nota del 04 luglio 2015
L'esemplare di Pistacia suberosa (Lentisco suberoso) si presenta ben formato e in buone condizioni fisiologiche. L'altezza è di circa quattro metri
I cinque tronchi che formano la pianta sembrano svilupparsi da un unico ceppo
Il fogliame non è molto folto, ma in buone condizioni vegetative
La caratteristica rugosità della corteccia ricorda quella del Quercus suber
Ancora la caratterisitca rugosità della corteccia che ricorda quella del Quercus suber
Le foglie ricordano quelle della Pistacia lentiscus, ma sono imparipennate e i segmenti lanceolati. L'immagine è riferita alle foglie dei polloni basali
Confronto tra le foglie di specie simili presenti nell'area. Da sinistra:
Pistacia terebinthus, Pistacia suberosa (da classificare come Pistacia x saportae), Pistacia lentiscus
Diverso grado di formazione della corteccia sui rami secondari. In primo piano un giovane "succhione"
Un tratto di un ramo secco di circa due centimetri di diametro prelevato come campione
Grappoli di fiori a inizio antesi
Grappoli di fiori a inizio antesi
Rappresentazione sequenziale di alcuni stadi della fomazione dello strato suberoso
(19 settembre 2010)
(Ultima revisione: 13/09/2017)
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