Punta La Marmora, "Punta Ampsicora" e la Punta Intermedia - ATLANTIDES: Miscellanea di Ambiente, Natura, Cultura

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Punta La Marmora, "Punta Ampsicora" e la Punta Intermedia

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Divagazione sulla necessità di una risistemazione topografica e toponomastica del Gennargentu

     La sommità del Gennargentu è, sinteticamente, costituita da una cresta rocciosa poco diversificata in altezza, lunga circa millecinquecento metri. Si possono individuare, a intervalli quasi regolari, delle piccole cime, o punte, che si differenziano in qualche modo dalla linearità generale.
Iniziando da sud si può notare per prima Punta Florisa (1822 m), successivamente la Punta Intermedia, di altezza imprecisata, che ho così chiamato in mancanza di un preciso toponimo IGM, poi possiamo trovare la Punta La Marmora (1834 m) e infine altre due punte indicate nella carta IGM (ma senza toponimo) di 1829 metri e 1825 metri, quest'ultima in prossimità del passo di Genna Orisa. Questo piccolo valico separa la lunga cresta del Gennargentu da una punta isolata. Questa si differenzia anche geologicamente, essendo costituita da rocce granitoidi, rispetto al resto del Gennargentu che si potrebbe definire genericamente come scistoso. Questa punta è indicata nelle attuali carte IGM come Bruncu Spina, forse per una svista del topografo, perché il vero Bruncu Spina (la seconda montagna della Sardegna, 1828 metri) è ben visibile qualche chilometro più a nord. Rispolverando le vecchie carte IGM, si può designare questa cima di 1823 metri come Su Sciùsciu (l’accento è stato aggiunto per migliorare la leggibilità) che significa "Il Crollo".  L'antico nome è riferito alla costituzione di questa impervia cima, formata da un ammasso di pietre derivato dallo sfaldamento delle rocce granitoidi originarie.
(Tutti i dati topografici menzionati in questa pagina sono desunti dalle carte IGM 1:25.000 (edizione 1993). Unica eccezione è l'altezza di Punta La Marmora, 1834 m, ripresa da una targhetta recentemente posta in loco a cura del comune di Arzana e che, presumiamo, sia l'altezza ufficiale oggi accettata. Le carte IGM riportano invece un'altitudine di 1833 metri s.l.m.)
Per coloro che giungono a Punta La Marmora dal lato settentrionale, provenienti quindi dai territori di Fonni (NU), Desulo (NU) e Villagrande (NU), basta seguire il frequentatissimo sentiero, tenendo d'occhio la grande croce metallica, e ci si ritrova, senza problemi, in quello che è considerato il punto più alto della Sardegna.
Ma, se si sceglie di seguire la linea di cresta e si sale, con le dovute precauzioni, sugli ultimi spuntoni rocciosi poco distanti da Punta La Marmora, si ha la sorpresa di vedere Punta La Marmora sopravanzata da un'altra punta contraddistinta da un piccolo cono di pietre. In mancanza di un preciso toponimo IGM ho più volte chiamato questa cima come Punta Intermedia, trovandosi circa a metà strada tra Punta Florisa e Punta La Marmora, più vicina a quest'ultima.
La figura 1 rende esattamente l'idea di ciò che si può vedere sul posto e la figura 2, tra le varie cose, indica i due spuntoni rocciosi da cui si possono osservare le due cime e può essere ripresa l'immagine allegata.
Non posso certamente escludere un'illusione ottica. Tuttavia lascia perplessi il fatto che, pur essendo la Punta Intermedia distante circa centocinquanta metri da Punta La Marmora, appaia più alta. Anche a parità di altezza, sarebbe dovuto essere il contrario, ciò che è più distante dovrebbe apparire più basso. Per questo motivo non riporto immagini riprese da Punta Florisa perché potrebbero essere ingannevoli, infatti, essendo Punta La Marmora distante circa trecentocinquanta metri dalla Punta Intermedia, essa appare necessariamente più bassa anche a causa di altri spuntoni rocciosi che si sovrappongono. Punta Florisa è, invece, un ottimo punto di osservazione per misurazioni tecniche, non a caso è segnalata nelle carte IGM come punto geodetico.
Questo stesso fenomeno può essere osservato guardando la linea di cresta del Gennargentu da alcuni chilometri di distanza. La figura 2 è stata ripresa dalla base del torrione di Perda Liana, a circa 1250 metri di altitudine, una posizione quasi ideale per osservare le punte del Gennargentu. Per la figura 3 si è scelto un punto della SS 389 a qualche chilometro dall'abitato di Villanova Strisaili (NU), a circa 850 metri di altitudine. Quindi, più in basso, ma molto più vicini al Gennargentu e, soprattutto, praticamente sull'asse del segmento che unisce Punta La Marmora e la Punta Intermedia. In entrambi i casi si può osservare, anche con l'aiuto della retta tracciata in entrambe le foto, come la Punta Intermedia appaia sempre più alta rispetto a Punta La Marmora e come quest'ultima si ponga sempre al secondo posto, più alta rispetto alle altre protuberanze rocciose.
Per onestà intellettuale è giusto notare che non è certamente facile con mezzi dilettantistici, pur con tutti gli accorgimenti addottati, ottenere un perfetto allineamento orizzontale del piano di ripresa. Tuttavia, anche a fronte di qualche piccolo errore, il risultato sembra essere inequivocabile e ci si meraviglia un po' che questo dubbio non sia stato affrontato e risolto nel passato.
A questo punto è auspicabile che il problema sia affrontato dalle Istituzioni preposte e, in particolare, dal sindaco di Arzana (NU), nella cui giurisdizione amministrativa ricade questa parte del Gennargentu. Solo in questo modo si può giungere a una misurazione della Punta Intermedia e alla soluzione ufficiale di un dubbio che, penso, abbiano avuto in tanti.

Correlato al problema della misurazione dell'altezza è quello dell'assegnazione di un toponimo ufficiale alla Punta Intermedia, indipendentemente dai risultati della misurazione della sua altezza. Perché, se è chiaramente di un certo rilievo la risoluzione di questo dubbio sulla cima più alta della Sardegna, è ugualmente importante completare la sistemazione topologia e toponomastica delle punte del Gennargentu. A questo proposito, sempre per completare l'opera, sarebbe auspicabile la posa di una piccola targhetta, o di una più pratica e indistruttibile sbarra di ottone infissa al livello del terreno, con l'indicazione del nome e dell'altitudine, sia a Punta Florisa sia sulla Punta Intermedia, ovviamente con l'indicazione del nome ufficiale e definitivo di quest'ultima.
Per il nome di questa punta, finora anonima, si potrebbe optare per Punta Ampsicora. Il riferimento al condottiero sardo-punico della fine del terzo secolo a.C. che si oppose alla conquista romana della Sardegna e che, dopo la sconfitta, morì suicida per non sottostare al giogo dell'invasore. Per questi fatti è da considerare una personalità di valore universale che trascende la storia sarda. E' da sempre presente nella cultura sarda con il nome italianizzato di Amsicora. Basti pensare al vecchio e glorioso stadio della squadra di calcio del Cagliari, a società sportive che tuttora portano questo nome o alle vie e piazze che gli sono state dedicate. Tuttavia, l'utilizzo della variante Ampsicora, è da ritenersi storicamente e linguisticamente più corretto (cfr. Piero Meloni, La Sardegna romana, Sassari, 1990, pp. 58-63).

Ci si ritroverà così con le due cime più alte della Sardegna dedicate a due personalità non propriamente sarde (il sardo-punico Ampsicora e il piemontese Alberto La Marmora), a entrambi dei quali, per motivi diversi, è normalmente attribuito un ruolo positivo nella storia della nostra isola. Di questo potremmo anche sentirci orgogliosi, pur riconoscendo e rispettando opinioni e punti di vista che possono essere diversi.

Chiudo ricordando che il Gennargentu dovrebbe essere "la montagna che unisce", parafrasando il nome dell’annuale manifestazione che si tiene partire dal 2002. In quest’occasione è organizzata, a cura del CAI, circa nella prima domenica di maggio, un’escursione "stellare" composta da comitive che convergono contemporaneamente su Punta La Marmora. Provengono dai quattro paesi che si affacciano direttamente sul Gennargentu: Desulo (NU) con partenza dalla zona di Punta Erba Irdes, Fonni (NU) dal Bruncu Spina, Villagrande (NU) dalla vallata di Seardu, Arzana (NU) dall’antico villaggio di Ruinas.
Partecipano a questa manifestazione parecchia centinaia di escursionisti e, talvolta, anche un nutrito numero di amministratori locali. Allego una foto relativa all’anno 2012 (figura 4).
Ricordo ancora che l'antico nome di Punta La Marmora era Perda Crapias (tuttora riportato nelle carte IGM), per una ricerca sul significato di questo toponimo rimando alla pagina: Punta La Marmora e Perda Crapias.

Per un chiarimento sull'enigma della Punta Intermedia rimando a La scoperta della vera Punta La Marmora.
(21 agosto 2012)
(Ultima revisione: 02/09/14)




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Il Gennargentu


(Figura 1) Punta La Marmora (1834 m) con al centro la Punta Intermedia, individuabile dal cono di pietre, che appare chiaramente più alta di Punta La Marmora



La linea di cresta del Gennargentu

(Figura 2)  La linea di cresta del Gennargentu ripresa dal monte Perda Liana. La Punta Intermedia appare più alta di  Punta La Marmora e delle altre punte. Da questa posizione non è visibile Punta Su Sciùsciu


La linea di cresta del Gennargentu

(Figura 3) La linea di cresta del Gennargentu ripresa da una posizione ottimale lungo la SS 389. Siamo praticamente sull'asse del segmento che unisce la Punta La Marmora con la Punta Intermedia. Si riducono così al minimo gli errori di prospettiva



(Figura 4) Punta La Marmora il giorno della manifestazione "La montagna che unisce 2012". (Le persone presenti sono state volutamente rese irriconoscibili)




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