Romulea bella-ignota e altre Romuleae particolari - ATLANTIDES: Miscellanea di Ambiente, Natura, Cultura

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Romulea bella-ignota e altre Romuleae particolari

     Il genere Romulea è noto per la grande variabilità all'interno delle singole specie, in particolare per alcune di esse. Tuttavia, trattandosi spesso di popolazioni molto numerose, è possibile trovare un continuum che, in qualche modo, circoscriva questa variabilità. A ciò si aggiunge che varie specie a fioritura contemporanea possono crescere nello stesso ambiente. Questa presenza simultanea potrebbe dare luogo a ibridazioni tra le varie specie non facilmente classificabili.
Volendo esaminare proprio questa situazione, si fa riferimento a un'unica area circoscritta, posta a mille-milleduecento metri di altitudine nella Sardegna centro-orientale. Qui sono presenti due popolazioni di molte migliaia di individui di Romulea ligustica e Romulea requienii, alle quali si aggiunge una popolazione poco numerosa di Romulea columnae, sparsa in vari punti.
Capita, in casi molto rari, di trovare delle Romuleae con la morfologia predominante di una specie e con altre caratteristiche non conformi. Talora appartenenti a un'altra specie, talora non facilmente attribuibili. In qualche caso si possono trovare individui che sembrano richiamare specie non presenti nell'area. Ma, allo stato attuale, trattandosi di incontri occasionali e isolati, si preferisce considerarli come una variazione all'interno delle specie presenti nell'area, piuttosto che un'altra specie ben definita.

     Un caso che considero significativo ed è il più interessante anche dal punto di vista estetico, è quella che ho chiamato Romulea bella-ignota (Zafferanetto bello sconosciuto). Il nome fa già capire che non si prevede alcuna possibilità di classificazione su questo che potrebbe essere un evento unico nel cammino della natura.
Si tratta forse di un ibrido, o altra variazione morfologica non ben classificabile, di Romulea requienii. La vista laterale della pianta, presente tra le foto allegate, credo che chiarisca questo legame di affinità.
Romulea bella-ignota è caratterizzata dalle lacinie ovoidi di colore rosa e dal perigonio aperto, a forma di coppa di champagne. In questo è simile alla Romulea requienii rosa, presente anch'essa tra le foto allegate. Si distingue però internamente per la metà inferiore delle lacinie di colore bianco, eccetto la nervatura centrale, sfumante nella parte alta di colore rosa. Le tre lacinie interne hanno una colorazione simile anche esternamente. Le tre lacinie esterne hanno invece, esternamente, un colore violaceo scuro, piuttosto uniforme. Romulea bella-ignota  ha nell'insieme un aspetto piuttosto aggraziato che gli ben ha meritato il nome. In una delle foto allegate, è ripresa insieme a una Romulea requienii classica che le cresceva vicino: può essere utile per un confronto diretto.
Sono state allegate anche varie immagini di altre Romuleae particolari che hanno caratteristiche predominanti di Romulea ligustica e Romulea requienii.
Non sono direttamente individuabili caratteristiche che si possano attribuire a Romulea columnae ma qualche indizio potrebbe ricondurre ad essa. Ad esempio, gli stimmi posti alla stessa altezza degli stami, come si può osservare in una immagine allegata.

Nota del 20/07/2018:
In seguito sono state rinvenuti nella medesima area di alcune centinaia di metri quadrati,  altri esemplari con le stesse caratteristiche. Questo porta a considerare che si tratta di una piccola popolazione stabilizzata. Romulea bella-ignota potrebbe quindi essere l'ibrido Romulea x limbarae (Romulea ligustica x Romulea requienii), come ci è stato suggerito anche da un cortese visitatore.
(20 aprile 2015)
(Ultima revisione: 20/07/2018)



Altri esempi di Romuleae ibride o con altre variazioni della morfologia


      Una certa attenzione meritano anche le immagini sottostanti riferite ad alcuni esemplari orientativamente riconducibili a Romulea ligustica. Sono stati rinvenuti in tempi diversi e a qualche chilometro di distanza. Tuttavia mostrano chiaramente le medesime caratteristiche di morfologia e di colorazione. Anche questa un'entità, benché dispersa, sembrerebbe piuttosto particolare ,nonché stabilizzata.
Allego alcune foto:


      Un ultimo ritrovamento, assai interessante, è costituito da una piccola stazione di Romuleae rinvenuta sui monti del Gennargentu, a circa millequattrocento metri di altitudine. In questo caso non sembra trattarsi di ibridi, infatti la piccola popolazione è omogenea e le piante si presentano con caratteri che possono ricondurre a Romulea revelierei (Zafferanetto di Révelière). In particolare, si può notare la colorazione violacea chiara tendente al rosato dei tepali, la fauce e il tubo biancastri, lo stilo e lo stigma più corti degli stami. Saranno necessari futuri approfondimenti perché questa specie è notoriamente a diffusione costiera. Tuttavia, da una ricerca in rete, in Corsica risulta segnalata fino a millecento metri di quota. Millequattrocento metri sarebbe il nuovo limite altitudinale per questa specie. Solo per analogia, si può citare Romulea requienii, specie assai affine, che vegeta dal livello del mare (a pochi metri dalle onde) fino a queste altitudini.
In seguito, un'altra piccola popolazione è stata individuata in una località molto distante, a circa mille metri di altitudine. Questo conferma la classificazione come Romulea revelierei nonché la predilezione di questa specie, almeno in Sardegna, per le aree montane.
Allego alcune immagini:


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