Colchicum nanum - Colchico nano - ATLANTIDES: Miscellanea di Ambiente, Natura, Cultura

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Colchicum nanum - Colchico nano

Colchico nano
      E' una pianta erbacea perenne, Geofita bulbosa per il sistema Raunkiær, appartente alla famiglia delle Colchicaceae.
Questa specie si contraddistingue per un ciclo vegetativo piuttosto singolare, tuttavia rilevabile anche nella maggior parte delle specie del genere Colchicum. La fioritura avviene nel periodo autunnale quando l'unico segno della presenza della pianta sono i possibili resti delle foglie secche del ciclo precedente. Le nuove foglie inizieranno a svilupparsi circa un mese dopo la fioritura. I frutti saranno poi portati a maturazione tra la fine della primavera e l'inzio del periodo estivo. Contemporaneamente le foglie seccano e le piante vanno in quiescenza. Saranno pronte per un nuovo ciclo che inizia dopo le prime piogge autunnali. Le specie, le cui foglie si sviluppano successivamente alla fioritura, sono chiamate "isteranti". Le piante che, invece, le hanno già presenti alla fioritura sono dette "sinanti".
La parte perenne è sotterranea ed è costituita da un bulbo ovoide, o vagamente ovoidale, ricoperto da tuniche esterne marrone scuro un po' grossolane e in via di disfacimento. Quella interna è invece sottile, lucida e di colore marrone chiaro. Le tuniche si prolungano nel gambo per circa quattro centimetri. Il diametro del bulbo è di circa quindici millimetri. L'apparato radicale è ben sviluppato e le radici, di colore biancastro, hanno un diametro di circa un millimetro. Talora presso il bulbo sono presenti alcuni bulbilli, segno della possibilità di una moltiplicazione vegetativa. La parte sotterranea, escluse le radici, è alta sei-dieci centimetri.
Le foglie sono generalmente tre ma talvolta possono essere in numero di due o di quattro. E' da notare che in vari casi si nota la tendenza a una loro disposizione unilaterale. Sono canalicolate, di forma lineare-lanceolata, generalmente arcuate. Negli individui disturbati dalla presenza di altre erbe o arbusti tendono a crescere più erette. Sono lunghe da cinque-sei a dodici-tredici centimetri, ma in qualche caso possono arrivare fino a diciotto centimetri. La larghezza è di circa quindici millimetri, tuttavia, pressoché in ogni individuo, ne è presente una visibilmente più stretta,  di circa cinque millimetri. Sono lucide e glabre e il colore è, per entrambe le facce, un verde marino che distingue nettamente questa specie dalle altre presenti nell'area. Il colore appare uniforme, tuttavia, osservando ad esempio un primo piano presente nelle immagini dello slide-show, si può notare una finissima variegatura e una suddivisione in sottili bande longitudinali.
I fiori sono generalmente solitari e anche quelli che appaiono in coppia potrebbero appartenere a piante differenti. Si è preferito evitare questo controllo per non danneggiare le piante. I fiori si elevano di due-quattro centimetri sopra il livello del suolo sorretti dal tubo del perigonio. Quest’ultimo si origina direttamente dal bulbo ed è protetto dal prolungamento della sua guaina esterna e, successivamente, fino al livello del terreno, da un catafillo di colore bianchiccio con l'apice laterale ottuso.
La parte non sotterranea del tubo del perigonio ha un diametro di circa due millimetri e presenta un colore bianchiccio o giallognolo senza la presenza di componenti verdastre,  come invece avviene in altre specie del genere Colchicum.
Il perigonio è imbutiforme ed è composto da sei tepali oblunghi ad apice ottuso. Questi sono di colore rosa-violaceo percorso da vene parallele.  Benché il colore sia generalmente uniforme, talvolta lascia trasparire un principio di tassellatura. Il perigonio racchiude gli organi sessuali esterni composti da sei stami con le antere di colore giallo e da tre stili bianchicci. Questi ultimi generalmente superano gli stami e sono caratterizzati dall'apice leggermente uncinato e dagli stimmi decorrenti.
Il frutto è formato da una capsula trigona di forma ellittica ad apice acuto. E’ lunga fino a venti millimetri, larga circa otto e si sviluppa appena al livello del suolo o poco sopra. A maturazione completa si apre parzialmente solo nel tratto della cuspide.
I semi sono di forma sub-sferica con un diametro di due-tre millimetri, hanno un colore marrone rossiccio e sono caratterizzati dalla presenza di una estroflessione giallognola.
Questa breve descrizione e le immagini allegate si riferiscono a una popolazione rinvenuta a circa seicento metri di altitudine nel settore centro-orientale della Sardegna.
Nota: le piante estratte per fare le fotografie sono state accuratamente rimesse a dimora.

Nota di Botanica sistematica
La prima anticipazione di questa specie si ha in Flora Corsica (2007) 1). Nell'opera, gli Autori precisano che le popolazioni della Corsica di Colchicum alpinum subsp. parvulum differiscono da quelle appenniniche per vari caratteri e appartengono a una nuova specie ancora da descrivere.
Alcuni mesi dopo, è pubblicata la descrizione di questa nuova specie ad opera di Persson K. (2007) 2). Gli studi sono fatti sulle popolazioni corse di Colchicum alpinum subsp. parvulum che sono riclassificate nella nuova specie di Colchicum nanum K.Perss. A questo punto sorge un problema perché l'Autrice attribuisce la presenza della nuova specie anche alla Sardegna, tuttavia senza una nota critica che chiarisca questa inclusione.
Infatti, nella seconda edizione di Flora Corsica (2013) 3), gli Autori considerano Colchicum nanum K.Perss. come un endemismo esclusivo della Corsica.
Il medesimo parere è espresso anche dal botanico francese Alain Fridlender in Digitalis n°10 (2014) 4).
Seguendo questo filo logico, in assenza di dati concreti e di campioni depositati in HCI (Herbarium Centrale Italicum), la popolazione di Colchicum nanum K.Perss. descritta in questa pagina è la prima (e presumibilmente l'unica) ad essere documentata in Sardegna e, naturalmente, in Italia.
Un campione completo è stato doverosamente inviato al Museo Botanico di Firenze e il sito è stato opportunamente segnalato (vedi Nuove segnalazioni floristiche italiane 6. Flora vascolare (47-53)) 5).
In Sardegna, la situazione è un po' complicata dalla contemporanea presenza di Colchicum alpinum subsp. parvulum (Conti et al. 2005) 6), ma solo a livello teorico, perché sul campo è tutto assai chiaro. La presenza di questa entità nell’Isola è talora esclusa. Tuttavia, poiché le piante esistono realmente, sembra opportuno mantenere questa denominazione in attesa, eventualmente, di una riclassificazione.
Facendo riferimento all'ultima fotografia in calce a questa pagina, si può osservare come la differenza tra le due entità sia piuttosto evidente. E’ sufficiente analizzare due sole caratteristiche, chiare, distinte e non facilmente sovrapponibili.
1) In Colchicum nanum, gli stili (con gli stimmi) superano brevemente gli stami. Mentre in Colchicum alpinum subsp. parvulum gli stili sono assai più lunghi. Superano abbondantemente gli stami, raggiungono, o oltrepassano, facilmente la metà dei tepali e talvolta possono anche fuoriuscire dal perigonio.
2) In Colchicum alpinum subsp. parvulum, il tubo del perigonio è nettamente di colore verdastro anche se talvolta può virare verso il giallognolo. Mentre in Colchicum nanum è di colore essenzialmente bianco, talora tendente a un giallino tenue, ma "senza tinta verdastra" (Flora Corsica 2007/2013, opp.citt.).
Nota: Nell'ultima edizione della checklist della Flora italiana (Bartolucci. et al., 2018) 7), le popolazioni di Colchicum alpinum subsp. parvulum sono state incluse in Colchicum alpinum. Ma questo è un altro problema e non incide sulle considerazioni fatte.

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1) Jeanmonod D. & Gamisans J. (2007)  Flora Corsica, Édisud: 127
2) Persson, K. (2007). Nomenclatural synopsis of the genus Colchicum (Colchicaceae), with some new species and combinations. Botanische Jahrbücher 127: 206-9.
3) Jeanmonod D. & Gamisans J. 2.éme édition (2013) Flora Corsica, SBCO: 129
4) Alain Fridlender , Les colchiques de la flore française. Digitalis n°10 (2014)
5) F. Roma-Marzio, P. Liguori, E. Meneguzzo, E. Banfi, G. Busnardo, G. Galasso, M. Kleih, C. Lasen, B. Wallnöfer, L. Lastrucci, R. Bolpagni, L. Gianguzzi, O. Caldarella, G. Mereu, M. Giardini. (2019). Nuove segnalazioni floristiche italiane 6. Flora vascolare (47-53). Notiziario della Società Botanica Italiana 3: 1-4.
6) Conti F, Abbate G, Alessandrini A, Blasi C (Eds) (2005) An annotated checklist of the Italian vascular flora. Palombi Editori, Roma.
7) Bartolucci et al. (2018). An updated checklist of the vascular flora native to Italy. Plant Biosystems. 152: 179-303.
12 novembre 2017)
(Ultima revisione:12/07/2022)





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Flora della Sardegna


Confronto tra due specie di Colchicum presenti in Sardegna: Colchicum alpinum subsp. parvulum (a sinistra) e Colchicum nanum (a destra).

Colchicum alpinum subsp. parvulum ha gli stili assai lunghi e il tubo del perigonio di colore giallino-verdastro.
Colchicum nanum ha gli stili appena superanti gli stami e il tubo del perigonio di colore bianco, senza alcuna tonalità verdastra.
Nota: le antere del Colchicum nanum sono ormai invecchiate. In condizioni normali sono anch'esse di colore giallo vivo.

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